Libri strani e dove trovarli #1

C’è una cosa di cui non parlo mai qui, e forse sbaglio. Vi parlo di etimologia, di curiosità di personaggi storici e letterari, delle mie ansie e i miei piccoli patemi di cuore, ma mai di libri.

Il che è un peccato, perché lavoro in editoria e i libri sono il centro del mio tutto da quando ho imparato a leggere. Qualche anno fa, quasi per caso, ho scoperto che in Islanda c’è questa usanza bellissima: la vigilia di Natale le persone si regalano dei libri e poi passano la notte a leggerli per parlarne subito l’indomani, scambiarsi delle suggestioni a caldo (ma, visto il clima, direi pure a freddo).

È una cosa che mi fa piangere di invidia (ma un sacco!), perché io ho passato la vita a scartare libri brutti sotto l’albero. Questa cosa per cui: a questa stramba bambina piacciono i libri, col regalo siamo a posto.

Eh no, belli. A un certo punto si va a creare un trauma, tipo al diciassettesimo libro di Sepulveda che si spacchetta: noi bimbi lettori abbiamo ricevuto la Storia di gabbianelle, lumache, balene e insomma tutti gli animali del bosco e del mare. E poi, gli immancabili: una decina di Piccole Donne, cinque o sei Cuore, pure Zanna Bianca. Mia mamma negli anni mi ha regalato tanti di quei libri che non mi piacevano che alla fine per i miei sedici anni è andata sul sicuro: era la mia fase “da grande voglio fare la giornalista” e conoscevo a memoria Lettera a un bambino mai nato, adoravo la scrittura della Fallaci, la sua forza, il suo modello femminile così forte. Il mio posto in classe al liceo lo si riconosceva perché sul muro ci avevo appeso un suo brano in cui parlava della difficoltà di essere donna nella nostra società. Quel Natale mia madre andò al “Dialogo”, l’unica libreria che ci fosse in un raggio di 30 chilometri da casa mia, e comprò l’opera quasi omnia della Fallaci. Ho pianto un sacco, questa volta di gioia.

Parentesi chiusa, perché da quel momento ho ricominciato di nuovo a ricevere libri opinabili.

E allora ho deciso di lanciare questa nuova rubrica, che sarà sporadica come tutto ciò che inizio e non finisco: Leggiamolo strano. Perché? Perché visto che coi gusti letterari degli altri non ci si azzecca mai, almeno regaliamo libri che siano esteticamente carini, strani, bizzarri, inusuali. Perché con questa tipologia di libro con me non si sbaglia (quasi) mai.

Vecchi cani

Io sono una che si innamora dei cani incrociati per strada. Sono quella tipa stramba che in metro accarezza i cani degli altri. Sono terribile, e fedifraga nei confronti del mio vitello color miele di 30+ chili che mi aspetta a casa.

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Ecco, a Più libri più liberi non potevo non comprare questo libretto delizioso. Una galleria di storie canine, tratteggiata da Giovanna Durì, che negli anni ha ritratto “vecchi cani incontrati per la strada, nei parchi, visti nei canili o invecchiati con i suoi amici”. Le illustrazioni hanno un tratto dolcissimo e ci dicono molto anche della nostra natura.

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Formato piccino, edizione curata tipograficamente, illustrazioni superbe e adorabili. Regalo perfetto, 12 euro. Edizioni Nuages.

paragfrafo uccello
(E niente, basta. Ma visto che si avvicina anche la fine dell’anno, vi consiglio anche due letture tra le mie preferite del 2018. Non mentirmi di Philippe Besson, edito da Guanda. E un graphic novel: La repubblica del Catch di Nicolas de Crécy, edito da Eris).

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