In this shirt

In questa maglietta si sta stretti, si sta larghi. Comunque sia, vi dico, non si è mai a proprio agio, un po’ come scendere a prendere la posta in pigiama.

In questa maglietta si sta svegli fino a notte tardi, le due le tre a volte le quattro, con la paura di dormire, che il tempo vola. In questa maglietta si dorme fino alle 11 al mattino, il corpo è spossato, stanco, i muscoli non rispondono, l’emicrania fino a sera. In questa maglietta potete starci poi tutto il giorno, tanto non uscirete di casa, e se lo farete (per necessità) chi se ne frega per dove andate. Non avete obiettivi, né un lavoro, né delle persone per cui farvi belle.

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In questa maglietta, rifiutate ogni invito a uscire, allontanate gli amici, i conoscenti. Sbuffate, guardare lo smartphone, sempre in cerca di chissà cosa si nasconda in mezzo centimetro di tecnologia. In questa maglietta, poi, ci friggete gli spinaci con l’aglio, c’è una macchia di sugo ma non ho voglia di cambiarla, la doccia la faccio domani. In questa maglietta, leggete un libro, ma non lo finite, ne iniziate un altro che non finirete.

Qualsiasi cosa decidiate di farci, in questa maglietta non ci fate di certo le pulizie. I libri ai lati del comodino si accumulano, le calze e le mutande lavate rimangono fuori dai cassetti in attesa di essere ritirate. I colori perdono intensità, ma a volte ti aggrediscono.

In questa maglietta, fate un sacco di promesse che sapete di non mantenere: ci vediamo presto, ti scrivo, domani pulisco, domani riordino, domani esco. Domani cerco un lavoro.

In questa maglietta avete fatto tanti di quegli assurdi progetti di vita, e tutti seppelliti da voi, con le unghie piene di terra. In questa maglietta, avete ripreso il coraggio, ma è sempre durato poco, o non abbastanza. Una nuova idea, un nuovo libro, una nuova ambizione. In questa maglietta, poi, vi siete innamorati, convinti che sarebbe stata la persona giusta, quella che vi avrebbe aiutato, che non sarebbe scappata di fronte alla disperazione negli occhi.

 

(La maglietta l’avete indossata la prima volta quando vostro padre vi ha ignorato, tutte le volte che non vi ha abbracciato, quando ha iniziato a fare tardi la sera. Poi, l’avete tirata fuori dall’armadio quando vi hanno presi in giro a scuola, quando un amico vi ha tradito. Era già pronta alla prima delusione d’amore, al primo orribile rapporto sessuale, alla prima violenza. La indossavate quando il vostro amico d’infanzia se n’è andato, quando quello della prima gioventù ha smesso di parlarvi. Vi si è infilata addosso quasi a forza quando chi amavate vi ha mentito, o quando lo avete scoperto. Vi è sembrato che si cucisse addosso quando è morto qualcuno di importante.)

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In questa maglietta, nella mia maglietta, non si sta mai comodi. Ma non si ha la forza di toglierla, né esiste qualcuno che creda lo farete mai. E forse, ha ragione.

 

(Ma il peso del mondo è un peso che qualcuno dovrà pur portare a spasso, in tasca).

((Consigli musicali: sto in fissa con “In this shirt” – The Irreprensibile))

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