Perché mai un cornetto dovrebbe portare fortuna? Secondo alcuni il riferimento più ovvio sarebbe quello di origine animale: l’uomo preistorico associa la fortuna a una caccia a lieto fine, e quindi il corno va a rappresentare il simbolo dell’animale braccato, sottomesso (e anche di una bistecchina ai ferri). Quanto di più logico, eppure la vera origine sembrerebbe un’altra.
Gli antichi romani avevano un oggetto portafortuna che amavano esporre all’entrata delle proprie case: così come oggi alle volte mettiamo dei cacciaspiriti appesi alla porta di casa, quindi degli oggetti apotropaici (dal greco αποτρωπαω, apotropao = “allontanare”, la sfortuna, gli spiriti maligni), all’epoca veniva appeso un gingillo col medesimo intento (cacciare malocchi, invidie, malignità) ma anche col fine complementare di attirare la fortuna. Si trattava di un grosso pene eretto, simbolo e portatore di fertilità e di abbondanza. Insomma, un portafortuna per l’abitazione o la bottega che decidevano di esporli.
I tintinnabula, così erano chiamati, erano dei falli di bronzo con dei campanellini, a volte avevano delle ali, a volte delle zampe da leone o entrambe le cose. Erano appesi soprattutto nei negozi, ma a volte anche nelle case e quando si passava nei corridoi o attraverso le porte li si faceva tintinnare per allontanare gli spiriti maligni. Sotto potete ammirare tre esemplari di tintinnabula romani di bronzo, che Pompei conserva ancora in pieno vigore.
Nell’antica Roma c’era un rapporto meno pudico nei confronti del corpo e di quelle che sono le gioie e i dolori della carne (sesso ma anche igiene personale erano questioni attorno cui c’era molta meno discrezione di oggi), ma con l’attecchire della religione cristiana le cose cambiarono.
Così, anche questi bizzarri grossi falli, che prima venivano sfoggiati sopra l’ingresso di casa, ben presto iniziarono a non essere più visti come eleganti oggetti di arredamento. Erano di cattivo gusto, volgari. Ma soprattutto a un certo punto vennero banditi dalla Chiesa e allora si iniziò a nasconderne il carattere osceno e si trasformarono in cornetti di corallo . Da qui il cornetto rosso, alimento per noi simbolo di fortuna, dietro cui si cela però un’origine antichissima di carattere sessuale.
Oggi ci capita spesso di sentire tintinnare i cacciaspiriti fissati all’architrave dell’ingresso di un negozio, ma nell’antica Roma si sarebbe trattato di un organo eretto, magari con l’intento di proteggere una bottega da chi era invidioso dei suoi guadagni.
Insomma, ognuno fa gli scongiuri a modo suo.
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