Frida. Non solo Diego pt.1 La bisessualità che non piace

Ciò che mi piace di Frida Kahlo è il modo in cui visse la sua sessualità. Appieno, come mangiare da un cappello pieno di ciliegie, ma non in modo vorace o volgare. Frida Kahlo era un’artista a tutto tondo e, come i veri artisti, lo era anche nel cogliere l’eros nelle cose della vita.
Diventata personaggio pop, nuova icona di un femminismo che alle volte ha davvero poco da spartire con lei, Frida in realtà ebbe due storie. Una pubblica e romanzata a cui tutti attingono a piene mani per costruirci su un idolo di questa (e delle prossime?) generazione. E una che corre sotto alla superficie più pubblica, non perché fosse nascosta, ma perché forse piace un po’ di meno all’immaginario mainstream.

Per capirci, dici Frida e dici Diego, Diego Rivera, il grande amore e «incidente» della vita dell’artista messicana. Un motivo che a furia di ripeterlo diventa stucchevole, e che invece meriterebbe il rispetto dovuto a tutte le persone che si sono amate tanto, spesso tanto da distruggersi a vicenda. Però, ciò che rimane spesso subissato rispetto l’amore per Diego è l’amore che Frida provò per tante altre persone.
Alla nostra società, dedita all’amore monogamo e per sempre (meglio ancora se eterosessuale), un po’ crea ancora disagio accettare che si possano amare più persone nella vita. E Frida amò, amò tantissimo. E, questa forse è la cosa che in un certo senso crea ancora più disagio, amò sia uomini che donne.

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Frida era un’artista con un’empatia fenomenale. I suoi quadri non sono dei caravaggi, eppure riescono a trasmettere delle sensazioni che ti inchiodano al muro, ti attorcigliano le viscere. Avere una tale empatia significa spesso creare legami profondi con chi si viene in contatto, condividere idee, pensieri, modi di sentire, amplessi, sentimenti.
Frida era bisessuale. Una parola che genera spesso tanta paura perché meno incline alle etichette assolute, e che mi ha causato negli anni delle litigate con chiunque: c’è chi dice che la bisessualità non esiste davvero, chi alle sue radici ne vede delle motivazioni di arretrati psicologici irrisolti, chi la confonde con una forma di voracità sessuale, di ipersessualità, chi. Ecco, non è questo il luogo per discuterne, anche perché non c’è nulla di cui discutere: la bisessualità esiste e non ha in sé nulla di sbagliato.

Che Frida Kahlo sia stata bisessuale lo sappiamo, no? Eppure non è l’aspetto della sua vita privata (e quindi sessuale) maggiormente al centro delle narrazioni che ne facciamo oggi.

Peccato, perché sarebbe un’ottima paladina della bisessualità. Un’icona della bandiera rosa-viola-blu, la bi pride flag.

Si tende a far passare le sue relazioni con altre persone come “ripicche” nei confronti di Diego, che non ha mai smesso di tradirla, dagli inizi del loro amore, in cui già si manifestava come un legame potente ma con caratteri ossessivi e di dipendenza, fino agli ultimi anni di malattia, in cui l’artista era costretta a letto con dolori fortissimi. Credo che sia una delle ragioni che ci piace sentire, giusto per mantenere intatta questa idea dell’esistenza di un’anima gemella che tanto ci è cara fin da piccini. In realtà, Frida era una donna adulta, che cercava a suo modo di sopravvivere a un amore distruttivo e che lei stessa riconosceva come tale, qualcosa a cui sapeva di non potersi sottrarre, come una maledizione.

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Non è che quando Frida trovava amore nei letti altrui lo facesse per ripicca, né tanto meno come conforto o pausa dal dolore. Piuttosto, Frida aveva una sessualità molto piena, molto viva, che traspare benissimo dalle sue lettere, dalle sue opere artistiche. Aveva un modo di vivere il sesso, di sentirlo come materia pulsante in tutte le cose della vita, come l’amore. E Frida si innamorava.

Riconosceva alcune creature erotiche, ne apprezzava l’intelligenza, e voleva condividere con loro dei momenti di intimità. Non importa se fossero uomini o donne, al centro metteva l’anima della persona.

Con questo non sto dicendo che la fisicità non contasse nulla, perché da quella traspare la sensualità, la possibilità stessa di stabilire un contatto con l’altro.
E allora sì, la storia che si racconta meno è che Frida ha amato e non un solo uomo, Frida ha avuto molti e molte amanti, Frida ha conosciuto l’odore di diverse lenzuola e corpi, Frida non è stata una sola cosa. Quando si diventa un’icona c’è questo rischio, che venga persa la vera essenza, che ci si focalizzi solo su certi aspetti, dimenticandoci tutti quei tratti che ce la ricordano umana, prima di tutto. Viva.

Ecco, mi piacerebbe parlarvi la prossima volta di alcuni amori di Frida con altre donne, per farvi capire l’intensità con cui li visse. Come quella volta che in una lettera a un amico Frida scrisse di aver incontrato una «donna erotica»…

Trovi qui la seconda parte: Frida pt. 2 L’amore con la Vargas

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