Un orso polare bipolare

Non aspettatevi troppa coerenza da una come me, ve ne prego. Il fatto è che passo facilmente dalla disperazione più acuta a un’euforia invadente e contagiosa.

Va da sé che il titolo non c’entri nulla con ciò di cui vi parlerò.

è stato il seme di un dubbio improvviso, scoppiatomi nel cervello mentre pranzavo oggi, godendomi la mia unica ora al giorno di televisione con un programma spazzatura, (di quelli che amo tanto, per intenderci). Dico sempre: tanta cultura, libri e serietà, ogni tanto c’è da mettersi davanti a Real Time per capire quanto male va il mondo.

Non era Appuntamenti da incubo, né Chi diavolo ho sposato?, né My strange addictionPazzi per la spesa. Questa è una novità di canale 31, che trovate a mezzogiorno: coppie di sconosciuti che escono a cena. Un appuntamento al buio, ma scoppierà la scintilla?

Beh, a me è scoppiato sto seme del dubbio, invece. Sullo schermo questi due tizi strambi, lui editore francese, un po’ scassapalle, e lei bipolare, fissata col sesso. E ho pensato: Dio, come sono carini assieme! Lei, la bipolare dico, si mette a raccontare di quando ha abbandonato il marito per scappare con un uomo di dieci anni più giovane di lei, lo fa sorridendo, ma all’improvviso gli occhi lucidi: “Ho fatto tanto soffrire quell’uomo e i miei figli”. Poi si scusa: “Scusate, rido e piango assieme, sono bipolare. Mi è stato diagnosticato un anno fa”.

sono-bipolare

Tac. Il seme scoppia.

(E non sapevo nemmeno fosse lì).

Ho fatto 2 + 2, depressione + euforia + malata di sesso = oddio, sono bipolare?

E lì, ho fatto la cosa che non bisognerebbe fare mai: fare una ricerca su Google. Il risultato, questo, mi ha dato la conferma: ecco che cos’ho! Sono chiaramente bipolare. Forse un po’ ninfomane, sicuramente paranoica.

Ecco, fate passare i post di questo blog: felicità, tristezza, tristezza, disperazione, felicità, euforia pura, ilmondofaschifo, depressione, tristezza, felicità. Ho aperto il diario che giace sepolto sotto una caterva di libri, sul mio comodino: nel giro di pochi giorni ti odio e poi ti amo, e poi ti odio di nuovo; oggi credo che posso farcela, domani che non c’è speranza.

Bipolarismo. In continuo transito tra due poli, la felicità e la tristezza, il successo e il fallimento. Ehi, non è forse questa la vita di tutti? Il nero, e il bianco. E noi viaggiamo in continuazione tra due vette, tra inferno e paradiso, lo facciamo di continuo. Basta una parola sgarbata da parte del fidanzato, basta il sorriso di uno sconosciuto, basta che oggi piove e hai perso il tram, basta che un collega ti dica “bel lavoro”. Tristezza e felicità, non le possiedi mai entrambe come vorresti.

A voi non capita, forse? E sapete cosa? Anche se lo dovessi essere soltanto io, non m’importa. Non darò certo un nome a come sono fatta.

 

(Consigli per gli ascolti: Ermal Meta – Umano)

20 Comments

      1. Non ho mai creduto che una persona possa essere Jekill e Hide allo stesso tempo. E’ un’invenzione di qualcuno, psichiatri o psicologi, per giustificare qualcosa che non capiscono.

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      1. ah, a girare presumo in tondo ma almeno con la luce e non immersa nella nebbia….siamo così…non darei nemmeno un’etichetta, ma sapere che non sono sola nell’universo mi ha fatta sorridere…

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  1. bah…io credo che se la diagnosi di bipolarismo sia dettata da depressione + euforismo + malati di sesso allora siamo tutti bipolari…anzi no…..se fosse depressione + euforismo e basta saremo tutti bipolari….i malati di sesso sono tanti ma non troppi in fondo…gli uomini sicuramente tutte le donne un pò meno….

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