Lascia che io ti scriva per.
Forse tanto per fare
forse per ricordarci
che esistiamo al di là
della cortina di ferro
dei nostri baci rubati
al tempo per amarsi
ingannarci, curarci.
Io poi esisto senza
te, orfano di pace
o almeno di pietà
per te stesso fumante.
A metà tra ricordo
e orgasmo ci sfioriamo,
due menti indolenzite
dall’assenza di un noi.
(Scusate se fa schifo, ma è stata scritto di getto in 3 minuti e 44 secondi, uno più uno meno. I settenari hanno questo ritmo prosastico al mio orecchio, come una preghiera, come un inno disperato. Vorresti dire tutto ma lo spazio è poco, e cadi giù, un nuovo verso, una nuova immagine. Come una sequela di santi. I due ottonari siamo io e te: “che esistiamo al di là / della cortina di ferro”).